mercoledì 13 febbraio 2013

13-02-2013: Welcome to St. Remò


Eccola qui.
Dopo mille polemiche ecco la prima serata del Festival di Sanremo.
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto portano in scena un Festival pieno di colore, sopratutto il rosso!
Si tenta in ogni modo di non parlare di politica, all'inizio, Fazio si sforza di arginare la dirompente Lucianina, ma poi arriva Crozza e tutti gli sforzi vanno a puttane.
L'esibizione di Maurizio inizia con una pietosa presa per il culo di Silvio Berlusconi, che scatena le ire del pubblico che lo fischia e non lo lascia parlare.
Deve per forza intervenire più volte il padrone di casa.
Politica, satira politica, e frecciatine sul clima politico. Niente Bastardchef o Kazzenger, che sarebbero state più accolte senza dubbio, ma vabbè alla fine pure questa è andata.


Altri ospiti "importanti" non ci sono, a parte Les Parodis vestite da gran galà delle trasparenze, o altissimi sportivi.

Piccola ed inutile parentesi del tizio che si è lanciato dalla stratosfera, e poi le canzoni, le grandi protagoniste.
Nenie mortali che fanno sperare allo spettatore che l'artista muoia per mettere fine alle sue sofferenze, ma scelte comunque dal pubblico con un televoto che, come nel caso degli sconosciuti Marta sui Tubi, sarebbe stato meglio a canne mozze!
Sì, perchè quest'anno la novità era la presentazione di ben due brani per artista, mail televoto dell prime due serate sceglie la canzone da presentare e....mamma che casino!
Giusto per zittire le voci di un possibile Festival Comunista, Fazio ospita i resti di Toto Cotugno che canta L'Italiano con un coro di cosacchi lontani anni luce dall'immagine dei ragazzi dell'est targati Bel Ami, e per rincarare la dose, Toto in un colpo di senilità afferma di essere un nostalgico dell'Unione Sovietica.
C'è anche spazio per un siparietto sugli extracomunitari che acquisiscono la cittadinanza italiana e per la coppia gay che ripropongono il loro video di San Valentino sul palco dell'Ariston



Insomma, Crozza che fa satira politica, gay ed extracomunitari regolarizzati, il coro dell'Armata Rossa...non è che Anna Oxa aveva predetto bene quando diceva che il Festival era comunista?

Certo è che, fra lagne e lamentele dentro e fuori dal teatro, non si può negare che gli artisti, indipendentemente da chi vinca, hanno sfoggiato abiti più o meno discutibili.
Come Lucianina, che per l'occasione di è vestita da Carla Gozzi



quello di Simona Molinari che, a detta del web, ricorda una Natalia Estrada d'annata. L'unico accessorio che imbelliva quell'outfit era Peter Cincotti!


Grazie a Dio è intervenuta la classe di Ilaria D'Amico con un magnifico Versace


Purtroppo, gli sforzi della dolce Ilaria sono stati vanificati dalla procace Maria Nazionale e da Chiara di X Factor, uscite brutte brutte da qualche bancarella sciattissima in qualche recondito sobborgo di periferia.







CHEPPENA!!

E stasera...la seconda puntata!

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